La Visita Podologica
Patologie del Piede
Trattamenti e Prevenzioni del Piede
Il Dott. Riccardo Fenili è qualificato per intervenire in queste spiacevoli situazioni, infatti la figura del podologo viene descritta come quella di un esperto in grado di integrare l’intervento medico con la prevenzione, cura e riabilitazione.
A tal scopo può suggerire trattamenti pre e post-operatori, oppure far confezionare ed applicare delle ortesi digitali o plantari, ovvero dei mezzi atti a correggere le deformità del piede o a disporlo correttamente nella sua funzione. Il podologo è anche in grado di riconoscere, utilizzando degli specifici esami strumentali, le alterazioni, precoci o conclamate, che necessitano di un eventuale controllo specialistico. Tra questi esami citiamo l’esame baropodometrico e quello podoscopico.
Il podologo interviene anche in sinergia con altri medici, in caso di disturbi diabetici, reumatici, arteriopatici, neuropatici e di altro tipo.
Nei casi in cui il paziente sia impossibilitato a muoversi, oppure per seri problemi logistici, il Dott. Riccardo Fenili offre anche un servizio di podologia a domicilio che rientra nella rete dei servizi che mirano alla rimozione degli ostacoli di natura fisica che possono impedire all’anziano o all’adulto affetto da patologia la piena autonomia.
Gli Studi Medici di Podologia dove opera il Dr. Riccardo Fenili sono a Viareggio, Milano, Parma e Pistoia
Il trattamento podologico consiste nella escissione delle ipercheratosi plantari ( calli o duroni ), interdigitali ( occhio di pernice ), dorsali, apicali, sub unguali, nel trattamento di lamine ipertrofiche e/o distrofiche, ecc.
Tale trattamento nei casi di ipercheratosi da sovraccarico funzionale non è da considerarsi come risolutivo ma viene eseguito, quando necessario, in fase acuta per poter ottenere una precoce risoluzione della sintomatologia.
Il trattamento podologico non deve mai essere considerato come cura della patologia ma come metodo che ha fine esclusivo l’immediato miglioramento della sintomatologia.
Oggi lo studio del piede e del passo viene compiuto con tecnologie avanzate: informatica, microelettronica, bioingegneria. L’esame baropodometrico, ortostatico e dinamico, è volto a prevenire l’insorgere di complicazioni che possono riflettersi sulla struttura corporea perché fornisce informazioni sulle pressioni scambiate tra piede e terreno, la stabilità, la distribuzione del peso corporeo, i sovraccarichi metatarsali, digitali, ecc.
Il sistema, tramite la valutazione approfondita dello svolgimento del passo, evidenzia alterazioni deambulatorie (pronazioni, instabilità, ecc.) derivate da problemi del piede, caviglia, ginocchio, ecc.
La valutazione baropodometrica è indispensabile per studiare il comportamento del piede in condizioni statica, dinamica e per impostare la costruzione dell’ortesi plantare: essa è indicata sia per il piede pediatrico (piattismo, varismo, valgismo), che per l’adulto con problemi di appoggio (metatarsalgie, talloniti, fasciti ecc.), oltre ai soggetti diabetici con problemi vascolari e negli sportivi ove i disturbi da sovraccarico sono molto frequenti, ma può essere utile a tutte le persone che hanno problemi alle estremità o di deambulazione, o di deformazione (alluce valgo, dita a martello, ecc.), oppure presentano callosità, duroni, o lamentano disturbi al ginocchio, all’anca od alla colonna vertebrale, ecc.
Il baropodometro computerizzato è una metodica che offre la possibilità rilevare i valori delle pressioni del piede in maniera innocua per il paziente. I dati ottenuti sono precisi, istantanei, e totalmente ripetibili, consentendo una valutazione dettagliata dell’interazione suolo-piede.Il Baropodometro Elettronico, apparecchiatura che rileva le pressioni plantari sia in stato di moto che di quiete, oggi è modulare, di concezione tecnologica avanzatissima, costituita da piattaforma barosensibile con sensori capacitivi e resistivi, inseriti in una pedana con camminamento di deambulazione, collegati ad un computer che riceve ed elabora le informazioni.
L’esame può essere eseguito a piedi nudi, per valutare patologie da individuare le zone di sovraccarico, e con le scarpe, per verificare la congruità della correzione dell’ortesi plantare.
Il test prevede:
Le misurazioni effettuate sono accompagnate da documentazione a colori con analisi dei valori pressori in automatico con confronto dei parametri di normalità. · Lo studio baropodometrico consente al paziente di avere una chiara visione della distribuzione delle superfici e dei carichi esercitati sul piede, aiutandolo a conoscere meglio il proprio appoggio. Il controllo dell’appoggio del piede sia senza che con le calzature previene l’insorgere di dolori alle articolazioni metatarsali o al calcagno in casi di instabilità, nonché complicazioni che possono riflettersi sulla struttura corporea con particolare riferimento ad algie lombari, problemi al ginocchio ed al bacino. L’analisi del cammino consente di valutare la successione degli appoggi, con rappresentazione del centro di gravità del corpo. Il piede può essere considerato, dal punto di vista funzionale, una specie di ammortizzatore in continua attività, il cui fine è quello di compensare le forze che si estrinsecano, durante le attività fisiche dell’uomo ed è per questo che risulta fondamentale lo studio dell’appoggio plantare attraverso strumenti di misura computerizzati quale il Baropodometro Elettronico
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L’educazione terapeutica è una attività di informazione rivolta al paziente (e ai suoi familiari), finalizzata ad aumentare la sua consapevolezza sullo stato di salute. Una corretta informazione porta ad evitare comportamenti potenzialmente pericolosi e ad attuare, per contro, comportamenti auto-protettivi. La scelta della calzatura, la modalità di taglio della lamina ungueale, la gestione delle callosità, la periodicità dei controlli podologici, sono tra gli elementi di un corretto programma educativo rivolto alla salvaguardia delle salute del piede.
Naturalmente l’importanza dell’educazione terapeutica è direttamente proporzionale al rischio, anche sistemico, dell’affezione podalica in corso. In situazioni limite, essa assume una rilevanza centrale; nelle patologie podaliche del bambino, un corretto inquadramento funzionale previene lo svilupparsi di turbe nello sviluppo muscolo-scheletrico e posturale che risulteranno in patologie invalidanti in età adulta (ad esempio lobo sciatalgie inveterate, gonalgie precoci, difetti posturali strutturati, etc.); nel paziente diabetico, le complicanze agli arti inferiori (neuropatia e vasculopatia diabetica) possono condurre facilmente all’ulcerazione e all’amputazione; nel paziente reumatico, il cattivo uso delle articolazioni conduce al deficit deambulatorio (avampiede triangolare o a colpo di vento, destabilizzazione pronatoria del retro piede, andatura propulsiva, etc.). Molte delle sequele funzionali che conducono a patologia podalica importante, possono essere per lo meno mitigate attraverso una corretta educazione terapeutica.
La podologia riabilitativa è indicata in tutti i quadri clinici in cui sia necessario un recupero funzionale del piede e dei distretti correlati.. Essendo il piede organo di moto ma anche, e forse soprattutto, organo di senso (essendo fortemente implicato nel controllo posturale), le rieducazione deve essere sia motoria che sensoriale. La fisiokinesiterapia (FKT), attiva e passiva, la rieducazione propriocettiva, l’educazione terapeutica finalizzata a posture corrette e ad un corretto controllo posturale, si rendono necessarie, per esempio, dopo un trauma, dopo un intervento chirurgico, dopo un periodo di immobilizzazione, in un protocollo di rieducazione posturale globale, nei pazienti con deficit deambulatorio senile, nei pazienti pediatrici anche in terapia ortesica plantare o con difetti congeniti di allineamento podalico, nello sportivo per l’ottimizzazione della performance e del gesto tecnico specifico, etc..
La sinergia con altre professionalità del campo riabilitativo, ottimizza l’intervento terapeutico pur riconoscendo, la podologia riabilitativa, una sua professionalità specifica.
L’Ortoplastia è una branca della podologia che mira a progettare e realizzare apparecchi ortesici anatomici e personalizzati creati artigianalmente. Queste ortesi sono realizzate attraverso il silicone e hanno diverse finalità:
Questi siliconi non possono essere applicati in tutte le persone. Infatti il podologo, fin da subito, attraverso dei movimenti dei segmenti scheletrici e delle articolazioni è in grado di valutare l’eventuale correzione attuabile, mostrando già prima della produzione del presidio medico i vantaggi che ne trarrebbe. I siliconi correttivi sono l’alternativa più efficace all’intervento chirurgico, la dove non è possibile operare,o nel caso in cui il paziente stesso non vuole sottoporsi ad intervento chirurgico.
I siliconi di scarico, sono efficaci dove occorre scaricare una zona di ipercarico o soggetta a sollecitazioni e/o attriti da parte della calzatura. Indirettamente l’ortesi di scarico corregge, anche se poco, in quanto limita il dismorfismo biomeccanico.
Il fine primario di tutti i siliconi è quello protettivo. Questo si ottiene riducendo il paramorfismo digitale e cercando di riequilibrare forze e pressioni. In questo modo si cerca di ottenere la remissione del dolore e la riduzione della manifestazione infiammatoria, ottenendo di conseguenza un miglioramento della funzionalità podalica. Oltre a proteggere il tessuto cutaneo preserva il piu’ possibile anche le articolazioni.
L’ortonixia, dal greco –orthós (corretto) e –onyx (unghia), indica una serie di trattamenti conservativi di competenza prettamente podologica volti alla correzione della forma delle lamine ungueali alterate.
Questa tecnica risulta particolarmente consigliata sia in soggetti predisposti all’onicocriptosi (unghia incarnita), sia per processi dolorosi causati da alterazioni della lamina.
Spesso, una deformazione della lamina, causa un’alterazione della pressione a livello delle strutture peri e sotto-laminari, che inizialmente tendono ad infiammarsi ( visibile anche ad occhio nudo come zona di rossore peri-ungueale) per poi, nel tempo, portare a vere e proprie alterazioni, fonti di sintomatologia dolorosa. Non è invasiva ed è indolore. Spesso il beneficio si ha subito dopo l’applicazione. La correzione avviene tramite l’applicazione di filo in titano al di sopra della placca ungueale mantenuta da una resina particolare utilizzata anche in campo odontoiatrico. La caratteristica principale del filo in titanio è la sua memoria elastica e proprio grazie a questa che la lamina tende a ripristinare la sua corretta curvatura.